LA NATURA


ABBATEGGIO: COMUNE DEL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA

Abbateggio offre un complesso di attrattive naturalistiche caratterizzate da una notevole biodiversità. Nella cornice formata dal massiccio della Maiella, l'esistenza stessa del borgo, circondato di ambienti frutto dell’interazione tra presenza umana e natura, ha contribuito a mantenere i luoghi in ottimo stato di conservazione. L'importanza naturalistica della Valle Giumentina e della Macchia di Abbateggio, infatti, è stata riconosciuta dall'Ente Parco Nazionale della Maiella che ne ha disposto la tutela integrale, mentre la sorgente La Morgia testimonia la purezza delle acque e rappresenta un'importante risorsa idrica che rende autosufficienti Abbateggio e altri comuni del comprensorio. Di particolare interesse sono le valli dei fiumi Lavino e Lejo: si tratta di ambienti vallivi da cui in passato veniva estratto il bitume della Maiella. Con il recupero della memoria storica di queste lavorazioni e dei sentieri lungo i due fiumi è stato realizzato un parco minerario frutto del dialogo tra storia e natura. 


IL PATRIMONIO NATURALISTICO DI ABBATEGGIO

L'aspetto più notevole della estrema ricchezza di ambienti naturali di Abbateggio, e dei territori afferenti allo stesso comprensorio, è senz'altro la splendida Valle Giumentina. Tale vallata ha una storia geologica lunga e complessa: fino a 40000 anni fa ospitava un lago, poi prosciugato, sulle rive del quale si sono distribuiti numerosi insediamenti paleolitici. La parte superiore del deposito lacustre fu asportata circa 30000 anni fa da un affluente del fiume Orta: questo dato attesta che la vallata apparteneva ad un bacino idrografico differente da quello attuale. Oggi il luogo è coperto di prati adibiti a pascolo e campi coltivati a farro e altre colture di montagna.  A una quota appena superiore si incontra il bosco denominato Macchia di Abbateggio, che rappresenta un altro tipico aspetto naturalistico e paesaggistico della Maiella. Si tratta, infatti, di un bosco di faggio,  un albero molto diffuso su questa montagna. La faggeta di Abbateggio inizia a svilupparsi dai 900-1000 metri di quota fino ai 1750-1800 metri e si colloca tra la fascia collinare dei pascoli e dei campi coltivati e l'area montana con i prati e i pascoli d'altura. All'interno della faggeta, al confine con il Fosso di Santo Spirito, è ubicata la sorgente La Morgia. Situata a 960 m s.l.m., nasce da una condotta carsica (anche il Fosso, del resto, è interamente generato dal carsismo) con un inghiottitoio all'estremità inferiore; per non turbare l'equilibrio idrogeologico dell'area, la captazione dell'acqua è stata effettuata tramite una galleria di approccio. Appena al di sotto del Vallone di San Bartolomeo si trova il Capo Lavino, un'area sorgiva che dà origine all'omonimo fiume; questo, a valle del nucleo abitato, presso Decontra di Scafa, si congiunge con l'altra sorgente del Lavino, che è composta di acqua altamente solfurea, creando una suggestiva riserva naturale. Sempre a valle del paese, inoltre, scorre un altro torrente, il Lejo, che forma una magnifica cascata in località Cusano. Il Lejo si apre la strada all'interno di rocce profondamente incise e in una lussureggiante vegetazione; in più è connesso ad un importante sito minerario, oggi inserito in un ampio progetto di tutela e valorizzazione del territorio con la creazione di un Ecomuseo della Majella, incentrato sul recupero delle evidenze di archeologia industriale e mineraria.  

La vegetazione nei dintorni di Abbateggio è molto variegata per la presenza di diversi ambienti. Tra le specie  coltivate oltre al farro sono presenti  gli ulivi, che caratterizzano le campagne attorno al borgo. Verso la vallata del Lavino boschi ripariali di pioppi e salici di fiume consentono la proliferazione di un ricco sottobosco dominato da rovi, asparagi, felci e rose canine. Sulla fascia collinare troviamo robinie, sorbi, olmi, mentre salendo di quota compaiono specie tipiche dell’area pedemontana come l’acero montano e campestre, l'orniello, il carpino e diversi tipi di quercia, soprattutto la roverella, che si alternano a prati di graminacee adibiti a pascolo dove sono presenti altri arbusti come la ginestra e il prugnolo. Oltre i 700 m s.l.m. inizia la fascia montana, con la presenza sporadica di alberi sempreverdi appartenenti alla famiglia delle pinacee. Diversi sono anche gli animali che frequentano il territorio abbateggiano: tra i più caratteristici ci sono l’orso bruno marsicano e il lupo appenninico che, oltre nei boschi circostanti, sono stati avvistati mentre si aggiravano all'interno del borgo. Tra gli ungulati è possibile osservare facilmente cervi, caprioli e cinghiali. Tra i mammiferi di piccola taglia troviamo ricci, volpi, tassi, faine. Tra gli uccelli si annoverano diverse specie di passeracei – cardellino, culbianco, averla piccola- e di rapaci – come la comunissima poiana - insediati stabilmente, mentre altre specie, come i gracchi corallini e le upupe, sono considerabili di passo nell'area della Valle Giumentina. Tra i rettili si annoverano il cervone, il biacco, la biscia dal collare, il ramarro, mentre tra gli anfibi è significativa la presenza di diverse specie di tritoni. In alcuni fontanili della Valle Giumentina e nei corsi d’acqua presenti sul territorio di Abbateggio, infatti, si osserva il caratteristico tritone crestato, oltre ad altri anfibi come la raganella.