IL BORGO


UN PAESE DI PIETRA

L’elemento caratteristico del centro storico di Abbateggio è la locale pietra bianca della Maiella con la quale sono realizzati case, edifici religiosi e arredi urbani. Attorno alla lavorazione della pietra si è sviluppata una fiorente tradizione di cavatori, mastri muratori e scalpellini che fino alla metà del '900 hanno custodito un patrimonio di saperi e conoscenze di indubbio interesse storico e antropologico. Già i primi nuclei fondati durante il periodo dell'incastellamento, infatti, testimoniano il valore urbanistico e tecnico-costruttivo legato all'utilizzo della pietra. Si tratta di borghi che, attraverso l'uso sapiente del materiale lapideo, danno vita a valori estetici e formali perfettamente coniugati con esigenze utilitaristiche. Le abbondanti cave di calcare miocenico presenti sulla Maiella si trovano in area pedemontana e quindi a quote non particolarmente elevate, e ciò rendeva facile  l'estrazione, in quanto le pretare, ossia gli accumuli di pietra cavata, potevano essere collocate in prossimità dei nuclei abitati agevolando il trasporto dei blocchi grezzi. 

Strumenti per la lavorazione della pietra
Strumenti per la lavorazione della pietra

Alla larga diffusione di questo particolare calcare ha contribuito anche l'ottima lavorabilità dovuta alle sue caratteristiche chimiche e fisiche che conferiscono all'elemento lapideo una certa dolcezza  e attitudine alla lavorazione con lo scalpello. Il legante utilizzato per tenere insieme le strutture murarie di norma era un miscuglio di pietra macinata e gesso uniti insieme per creare la calce. Il gesso è un altro minerale abbondante nei dintorni di Abbateggio e la toponomastica è testimonianza della presenza di cave: Li Iessi e Fonte del Gesso fanno riferimento a dei depositi di minerale gessoso vicino anche a dei fontanili, proprio perché l'acqua era un altro elemento indispensabile per creare la malta. I paesi montani dell'Abruzzo Citeriore si caratterizzano per essere perfettamente armonizzati con l'ambiente circostante e ciò è dovuto in buona parte proprio all'utilizzo predominante della pietra locale. Abbateggio, borgo tra i più caratteristici di questa parte della regione Abruzzo, presenta case tradizionali e rustiche, simbolo di un'architettura "minore", nella quale la sobrietà della pietra non lavorata o semilavorata, con cui sono realizzate le murature, viene accostata a piccole opere d'artigianato artistico nell'unico elemento riccamente decorato, ossia il portale. Tale parte della struttura architettonica si presenta in molteplici esemplari e in svariate tipologie decorative, che sottolineano la maestria degli scalpellini della Maiella.


LA CASA SUBAPPENNINCA

Casa in pietra nel centro del paese.
Casa in pietra nel centro del paese.

L’utilizzo della pietra viva non è legato soltanto alla tradizionale presenza di abili maestranze come gli scalpellini o i mastri muratori, ma rappresenta una tecnica costruttiva elementare che sull’Appennino, e sulla Maiella in particolare, definisce la cosiddetta "casa subappenninica", o casa di pietra. Questo particolare tipo di messa in opera, infatti, permette alle volte che costituiscono il solaio degli edifici di non gravare eccessivamente sulla statica dei muri perimetrali che hanno le fondamenta incastonate nella roccia. Altra caratteristica è quella di avere piccole porte di ingresso e piccole finestre prive di imposte e ben definite dall’elemento lapideo. Grossi blocchi di pietra, infatti, fanno da cornice alle finestre e ai portali degli ingressi. Di norma il piano terra era destinato a magazzino, a stalla o a bottega degli antichi mestieri praticati dagli artigiani del posto. La casa subappenninica di pietra è caratteristica anche nel borgo di Abbateggio. Sia nella casa del tipo a schiera che in quella a torre l'andamento strutturale è molto regolare, con un organizzazione rigida degli spazi resi funzionali allo svolgersi della vita quotidiana dell’intero nucleo famigliare. Si è già accennato come al piano terra potevano essere realizzati magazzini, stalle o botteghe. Al piano di mezzo invece vi era uno stanzone che fungeva insieme da cucina e da dormitorio, in cui l’elemento principale era il camino in pietra locale, opera della maestria degli scalpellini. Al primo piano non si accedeva dagli ambienti interni del piano terra, in quanto le volte non potevano essere perforate per motivi statici e l'ingresso era reso possibile, quindi, da una scala esterna in muratura. Al sottotetto, invece, si poteva salire dal primo piano con una scala di legno, in quanto la volta era presente soltanto tra il piano terra e il primo piano. Normalmente nel sottotetto venivano tenuti i prodotti alimentari che potevano deteriorarsi.


IL QUARTIERE MEDIEVALE

Il Chronicon Casauriense e la formella della porta bronzea dell’abbazia di San Clemente a Casauria hanno consentito di fare luce sulla fondazione e sull’appartenenza di Abbateggio al monastero clementino. Del Castrum Abbatejum oggi rimangono poche ma curiose tracce visibili. Di questo impianto è rimasto essenzialmente immutato il reticolo viario costituito da piccoli vicoletti, ma l’insieme degli edifici è stato rimaneggiato e incastonato nelle case, che spesso presentano all'interno delle murature capitelli, fregi e sculture a bassorilievo risalenti al Medioevo e utilizzati come materiale di spoglio. Attraverso i dati archeologici, toponomastici e documentali è stato possibile ricostruire la storia medievale del borgo: Abbateggio viene classificato come borgo, fortificazione e rocca. L’originaria funzione difensiva di questo insediamento medievale è confermata dalla toponomastica, per la presenza di alcuni termini che ricorrono di norma nei centri fortificati: Castelluccio è un toponimo a base castellum, con chiara allusione ad una struttura che emerge per l’imponenza delle dimensioni. Altre ricorrenze sono Inforzi con richiamo a sostegni o sbarramenti di difesa, e Le Chiuse che indicava recinzioni e strutture di contenimento non necessariamente aventi funzione militare. Ad Abbateggio è presente anche via Torrione considerato un toponimo legato alle strutture difensive a torre.

Quartiere medievale.
Quartiere medievale.

L’avvio dello sviluppo urbano è stato individuato nella zona sud-est del paese, su un agglomerato roccioso prospiciente il fosso Raganelli dove sono state enucleate le tracce delle prime strutture abitative. Di questa prima fase non è rimasta alcuna testimonianza materiale. Dall’osservazione del contesto urbano, però, si è potuto individuare quello che un tempo doveva essere il nucleo medievale delineatosi con l’incastellamento, da cui si è originato successivamente il resto del paese. Ai margini dell’impianto primitivo, delimitato dal fosso Raganelli, ci sono le case a schiera con due o tre piani, mentre più rare sono quelle del tipo a torre presenti negli avvallamenti aggettanti verso il fosso. Appare evidente che, per l’individuazione del sito presso il quale realizzare la fortificazione, oltre alle strategie difensive fu determinante anche la conformazione del territorio.Va sottolineato, però, che la posizione su cui Tresidio pose le basi del castello di Abbateggio non provocò una rottura con gli insediamenti sparsi nei dintorni, ma un compromesso tra la difesa della popolazione e quella degli spazi produttivi. In considerazione di quanto affermato, l’incastellamento non rappresentò soltanto la riorganizzazione degli spazi, ma sancì in via definitiva l’unione tra la proprietà rurale e l’esercizio dei poteri secolari da parte dei nobili. Le attività agricole e la popolazione ora venivano controllate in maniera più razionale, in quanto le aree occupate in precedenza dalle case dislocate sul territorio potevano essere destinate all’agricoltura, mentre ai popolani riuniti nei centri fortificati poteva essere garantita maggiore sicurezza. Quanto appena delineato consente di definire per il centro storico di Abbateggio l’adesione al principio della “composizione dell’abitato stretto. Questo, però, non significa che la scelta dell’abitato stretto fosse condizionata soltanto dalla caratteristiche naturali dei luoghi, ma anche da esigenze utilitaristiche per lo sfruttamento di servizi comuni, come il forno per cuocere il pane o il pozzo per prelevare l’acqua. Inoltre un altro fattore che determinava la restrizione degli spazi era la mancanza della piazza, in quanto non si avevano esigenze di mercato: nei piccoli centri che si sono originati con l’incastellamento, infatti, il mercato si teneva fuori dal centro abitato. Questa caratteristica si riscontra anche ad Abbateggio dove la parte più antica del paese è caratterizzata, analogamente a gran parte dei centri medievali, da strette vie e dalla mancanza di una piazza.


VIA FILASETA

L'erudito Lorenzo Giustiniani, nel suo Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli redatto tra il 1797 e il 1802, descrive alcuni tratti di Abbateggio all'epoca appartenente al Regno di Napoli. Di particolare interesse è il riferimento all'allevamento, da parte degli abbateggiani, dei bachi da seta, che alimentavano con i frutti dei gelsi mori. Di questa antica pratica, ormai scomparsa, rimangono deboli tracce nella memoria della popolazione più anziana del paese e negli alberi di gelso moro presenti in alcuni giardini e nei viali del borgo. Tra gli scorci più suggestivi di Abbateggio merita una menzione particolare via Filaseta. Si tratta di un vicolo che raccorda la parte più antica del paese con l'abitato settecentesco, inerpicandosi tra caratteristiche case, sulle facciate delle quali sono murati fregi di spoglio risalenti all'epoca medievale. Il toponimo fa riferimento all'antica coltivazione dei bachi da seta e al prodotto che poi veniva lavorato e commercializzato nelle botteghe che si affacciavano su questo stretto vicolo.

Via Filaseta
Via Filaseta


LE CHIESE

 CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE. E' situata nel quartiere medievale e occupa una posizione centrale rispetto alle case intorno secondo l'antico tracciato urbano. La pianta è rettangolare con una sola navata, mentre la facciata è risalente al periodo classicheggiante del Rinascimento.  La struttura della chiesa di San Lorenzo è interamente in pietra locale; all'interno del campanile è stata realizzata una scala di forma elicoidale, che rappresenta un'opera di pregevole maestria artigianale e di ingegno tecnico, come è nella consuetudine della tradizionale scuola degli scalpellini della Maiella. L'apparato decorativo interno, affidato a grosse colonne quadrangolari, rosoni e stucchi, è in stile tardo barocco.

SANTUARIO DELLA MADONNA DELL'ELCINA. Sorge su un'altura prospiciente il borgo. La chiesa, fondata nel basso Medioevo, è stata più volte rimaneggiata fino al completo restauro avvenuto nel 1927, che ha rispettato la sua struttura in pietra locale e il suo impianto originale. All'interno dell'edificio sono custodite due pregevolissime opere: una statua della Madonna in terracotta databile tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, opera di uno sconosciuto seguace di Paolo Aquilano, e un quadro realizzato ad olio su tela raffigurante la Madonna col Bambino, messo in relazione con l'apparizione che sarebbe avvenuta sul luogo dove sorge il santuario.

CHIESA DELLA MADONNA DEL CARMINE. E' la chiesa più piccola del paese e alcuni documenti la citano nel 1743 come Chiesa della Madonna del Carmine extra moenia, ad indicare la sua posizione fuori dal primo contesto urbano del paese. Realizzata in pietra, ha una sola navata coperta con volte a botte e  terminante con un abside con copertura a semicupola. Nella chiesa esiste anche il culto di Sant'Antonio, per cui non è chiaro se l'edificio sia stato fondato con una intitolazione al Santo per poi essere dedicata alla Madonna del Carmelo quando si diffuse l'ordine carmelitano in Abruzzo.


L'ESPANSIONE SETTECENTESCA

A partire dal ‘700 circa Abbateggio è stato interessato da una seconda fase di espansione dell’insediamento abitativo, che ha riguardato la porzione nord-ovest del centro storico. Si tratta di uno sviluppo non troppo omogeneo sia nell’impianto urbanistico che nella matrice stilistica. L’edificio di maggiore interesse è il Palazzo Simone, che si sviluppa su tre piani e testimonia la particolare tipologia di abitazione nobiliare campestre tipica dell'Abruzzo. Le decorazioni di questo palazzo rappresentano la più autentica celebrazione dell'attività legata alla lavorazione della pietra.

Le tradizionali abitazioni di Abbateggio, specie quelle presenti nel quartiere medievale, mostrano come la vita rurale e di montagna abbia influito sull’esistenza della popolazione di questo borgo. Le antiche leggi rurali, il bisogno di aggregazione e la morfologia del territorio hanno fortemente influenzato la realtà materiale e gli atteggiamenti individuali e di gruppo, rendendo la casa il fulcro dell’esistenza in relazione all’ambiente.